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COMUNICATO 62/2017 del 18.08.17 – PROFUGHI A UDINE (accoglienza richiedenti asilo e costi relativi).

Broken Piggy bank

A mio avviso, nell’amministrare e nel legiferare, il principio del buon senso, unito a quelli (cardine) di economicità, efficacia ed efficienza, pare spesso vada “a farsi benedire”.
In sostanza, prima di approvare ed avallare ogni spesa, dovremmo fare finta di doverla sostenere noi “di tasca”.
Proprio per affermazioni, rese in riunioni pubbliche da chi ha un ruolo superiore al mio, a volte quando e finchè i soldi ci sono, si va avanti in un certo modo; quando scarseggiano o non ce ne sono proprio, o quando la situazione tende a diventare insostenibile, allora e solo allora, si attivano certi meccanismi e si prendono provvedimenti di un certo tipo stringendo i cordoni della borsa.
Sulla questione profughi/prefetto/sindaco, apparsa sui media locali ieri, pare ci sia il gioco dello scaricabarile.
I fatti oggettivi, comunque la si veda, restano i seguenti:
1) molti dei richiedenti asilo sono migranti economici;
2) non siamo in grado di accogliere tutti;
3) le tariffe per l’accoglimento e la gestione dei minori non accompagnati (e non solo) sono palesemente “fuori mercato” e fuori da qualunque logica razionale;
4) le leggi dovrebbero essere riviste tenendo conto dei rilievi mossi dai portatori di interessi e da chi lavora sul campo, ovviamente debitamente motivate.
5) non si può decidere a livello nazionale o sovranazionale cose inapplicabili e poi scaricare ai sindaci le cose.
Questo è quanto. E come ho chiesto nel corso di una commissione “politiche sociali” sarebbe interessante essere aggiornati in maniera formale su quanto si sta facendo a livello internazionale;
6) ultimo, ma non ultimo, il concorso dei vigili da rifare con una certa celerità , ai verbali del quale -mi sono accertata personalmente- manca la firma del presidente, l’allora comandante Bedessi.
Se poi è vero che, a detta del Prefetto “al momento non ci sono strumenti normativi per intervenire nei confronti di chi ha ottenuto lo status di rifugiato e decide di fermarsi in Italia senza fare nulla” è o sarebbe altretranto vero che questo problema non nasce oggi e che chi di dovere -peraltro profumatamente pagato- si muovesse a risolverlo.
Adeguatamente stimolato da chi di dovere.
Il salvadanaio è vuoto e la gente è stufa!

Grazie per l’attenzione.

Claudia Gallanda.
Consigliere comunale di Udine
M5S

Inviato alle principali testate in data 18.08.17.

Ripreso dal Messaggero Veneto, riportando unicanmente il punto 5., in data 19.08.17.

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