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CHISSA’ CHE NON SIA LA VOLTA BUONA !!! Comunicato 42/2017 del 1206.2017.

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Buongiorno,
oggi, guardando i risultati elettorali, oltre alle molte vessazioni “di capetti” e di eletti superiori, mi vengono in mente alcune proposte, datate, che proposi ancora tempo fa, sia al deputato Di Battista a settembre 2015 (Francesca Farisco dovrebbe avere la foto, se gentilmente me la facesse avere, grazie) che furono poi distribuite in cartaceo più di un anno fa ad ogni astante nel corso di una riunione regionale.
Naturalmente nessun riscontro, né da una parte né dall’altra.
Proporrei di cominciare a prenderle seriamente in considerazione.
Grazie.
Claudia Gallanda.

QUESTE IDEE SONO NATE DA MIE IMPRESSIONI, CHE HO POI RITROVATO NELLE STESSE ESIGENZE DI MOLTISSIMI SUL TERRITORIO (PRINCIPALMENTE COMUNALI MA ANCHE REGIONALI)
GRADIREI SE NE DISCUTESSE AD IMOLA, E POI IN RETE.
PENSO SIA ARRIVATO IL MOMENTO DI PENSARCI SERIAMENTE.
SE STIAMO PENSANDO AL GOVERNO DI QUESTO PAESE, DOBBIAMO ANCHE ORGANIZZARCI IN MANIERA DA OTTIMIZZARE LE ENERGIE E LE RISORSE CHE ABBIAMO,

“ORA CHE SIAMO DAVERO TANTISSIMI DOBBIAMO STRUTTURARCI MEGLIO. OGNUNO DI NOI AVRA’ UN COMPITO PRECISO”

1) RISORSE: Regole uguali per tutti. La crisi morde anche gli attivisti, che non possono più contribuire come una volta, né con il tempo, né con i mezzi.

Sarebbe questo questo il nocciolo della questione: alcuni consiglieri regionali in Italia tengono 5000 lorde altri 2500 netti, altri ancora 2.700 netti; quindi dovrebbero fare tutti uguale e tenere 5000 lordi (anche in vista di una regola futura per tutti uguale – era da fare prima delle elezioni della primavera 2015 in cui si è entrati in sette regioni) che corrispondono a 3100 netti. Tenere 2600 per le tasse in più che pagano e dare 500 volontariamente un po al gruppo e un po ai gruppi comunali ogni mese.
Ad es. per andare a Imola. per eventi organizzati dai consiglieri comunali o dai gruppi mu, (sale) per un’organizzazione interna indipendente dai consiglieri regionali.
Per le spese di elezioni, volantinaggio, informazione….che si possono rendicontare, magari a grandi linee.
Perché noi dobbiamo sempre mettere soldi nostri e loro no? sarebbe la stessa cosa!
E poi non si può obiettare che sarebbe finanziamento pubblico ai partiti, perché la cosa è perfettamente assimilabile ai tanti soldi che mettiamo “volontariamente” ogni mese.
Allora è finanziamento pubblico anche li
Mi sembra che la logica sia inattaccabile, no?
Volevo capire se è un problema solo mio o se è comune sul territorio. E sto chiedendo.
Più o meno i problemi sono gli stessi.
Dobbiamo risolverli.
Nell’interesse di tutti e dello stesso movimento.
E’ pura matematica, ma sono casi in tutta italia, e bisogna capire che strada seguire, semplicemente.
Ti faccio un esempio. Se tu come consigliere regionale hai un consigliere comunale che ti va avanti a tappeto e tira fuori le rogne, lo supporti o lasci che, essendo senza fondi, questo molli? O faccia molto meno?
rispondo da sola:
1) se sei disinteressato lo supporti, e poi se ti comporti bene e con correttezza ne viene vantaggio anche a te,
2) se hai paura che lavori bene e ti porti via la sedia, lo ostacoli in tutti i modi.

2) PIU’ MEETUP NELLO STESSO TERRITORIO
A livello regionale ci eravamo dati una serie di regole, mentre attendevamo quelle di Grillo. Sempre per evitare eccessi di potere e prevaricazioni. Salvo poi cercare di non rispettarle con la scusa che non le aveva date Grillo. Cose di puro buonsenso e di civile convivenza…niente di trascendentale! Due in particolare chieste in primis da me (me ne assumo la responsabilità) per evitare quanto visto ai tempi della doppia lista regionale, tre anni fa.
Una di queste era: non doppi incarichi – essere eletti e fare gli organizer, ad esempio, per evitare accentramento di “potere”.- poi fortunatamente fatta anche da Grillo – a seguito di questo rispettata.
Altro che mi stava a cuore era che quando uno voleva aprire un mu nuovo sul territorio, si accertasse prima se ci fosse l’esistenza di altro gruppo nella stessa città, per raccordarsi. Secondo il buonsenso fare magari più gruppi di lavoro, ma un solo mu di riferimento. Questo per evitare problemi quando si arrivava al momento della presentazione della lista, anche perché di gente in gamba non ce n’è molta e parcellizzarla è da ignoranti.
A volte succede che c’è l’avvallo ad un nuovo gruppo da parte di alcuni, con contatti maggiori di altri (perché avendo uno staff pagato se lo possono permettere), avvenga per creare zizzania, e dividere, oltre che per avere “manovalanza fedele” a disposizione a basso costo. Leggesi clientelismo.

3) APERTI A TUTTI…MA CON CRITERIO E SERIETA’.
Giusto essere aperti a tutti, ma anni prima delle elezioni (anche tre, non mi sembra esagerato – non sei mesi prima) poi chiudere le liste. Anche da subito, dalle stesse elezioni. Chi è interessato a lavorare per il bene comune comincerà prima ad affiancare i consiglieri esistenti, se ce ne sono, o a creare gruppi di lavoro corrispondenti alle commissioni in consiglio comunale, a seguire le vicende sui giornali, a partecipare ai consigli comunali, alle commissioni di sua competenza, a partecipare alle riunioni conoscitive su temi della città, secondo le sue attitudini ed i suoi interessi. Ed i suoi tempi a disposizione. E ce ne è da fare, quanto volete!
Lì sarà la palestra per vedere se ci sono le doti per candidarsi con serietà. Non è un gioco, credetemi! La prima volta gli elettori accettano un po’ di inesperienza, La seconda, giustamente, potrebbero essere meno tolleranti. Soprattutto nel caso che già ci siano consiglieri eletti.
Per lo stesso motivo, chi dopo le elezioni se ne è andato per anni a farsi i cavoli suoi lasciando gli eletti ad arrangiarsi e poi ritorna al momento delle elezioni, qualsiasi esse siano (vedi l’ex Pdl di Trieste) fresco come un fiore, andrebbe con garbo accompagnato alla porta. Oppure proposto di aiutare fino alla prossima tornata elettorale. Ma quella dopo. E poi candidarsi.

4) CREARE UNO STAFF TECNICO A ROMA PER PARTICOLARI CASI CHE NECESSITANO DI CONSULENZA SPECIFICA GRATUITA
Può succedere che nel gruppo non ci siano le necessarie competenze di persone “di fiducia” per dirimere una questione ed avere un parere tecnico, la cui mancanza, magari, tiene ferma una questione importante, che potrebbe portare un risultato politico.
Utile a tutti.
Confrontandomi con il territorio molti altri riscontrano questa esigenza.

5) IDEM PER PARTICOLARI TUTELE LEGALI che necessitassero (nella propria funzione di eletti) A VOLTE CI POSSONO ESSERE PROBLEMI ANCHE SE UNO NON SE LI CERCA.

6) ORGANISMO DI RIFERIMENTO COSTANTE CHE DIA RISPOSTE EFFICACI E TEMPESTIVE ALLE PROBLEMATICHE OGGETTIVE E DEBITAMENTE DOCUMENTATE DA SEMPRE PRESENTI SUL TERRITORIO
A volte dei comportamenti, su cui si lascia troppo “correre” generano perversi meccanismi di prevaricazione, magari proprio da quelli che hanno i mezzi anche economici per farlo; il rischio è che, se non arginati in tempo utile, portino all’uscita dal movimento dei soggetti più idealisti e magari più fragili, che non trovano più nel movimento i valori per cui sono a suo tempo entrati. E non tornano più.

Una soluzione sarebbe implementare lo staff, a questo scopo.
Altra soluzione creare altri gruppi fuori zona per analizzare la cosa in maniera analitica ed oggettiva al massimo. Rendendo poi conto con i documenti delle scelte fatte per evitare comunque favoritismi.
Si consiglia sempre di registrare le riunioni e di verbalizzare, a questo scopo.

Mio cell. 348 18 366 18
cgallanda@yahoo.com
claudiagallanda@gmail.com
Mandi.

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