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Pare proprio non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire.
La questione, come affermato ieri dal dott. Rigotto in commissione, che lo stadio sia stato a suo tempo valutato da un perito dell’agenzia delle entrate sul numero di posti a sedere, e che sia stata fatta una valutazione del fabbricato e quindi dell’area edificabile che c’era sopra, in un certo qual modo non pare in contrasto, anzi convaliderebbe la questione che il comune, come da delibera Anac n. 76/2015, non abbia a suo tempo provveduto a valutare il potenziale valore di gestione, ma solo il puro diritto di superficie, come rilevato nella stessa delibera.
Considerando peraltro anche l’uso dei numerosi parcheggi, come pure il fatto del consistente aumento degli introiti dalla sponsorizzazione, in caso di ulteriori attività all’interno.
Poi, l’Udinese calcio, rappresentato ieri sera dal project manager Alberto Rigotto e da una consistente delegazione di legali, e l’amministrazione comunale sono due facce della stessa medaglia.
Da una parte chiedono condivisione, dall’altra continuano a manifestare un’arroganza senza pari.
Che ieri sera si è pesantemente palesata nella mancanza di risposte e nel parlare tra loro in contemporanea al mio ultimo intervento, dandomi anche la schiena.
E alcuni andandosene.
Imbarazzante e comunque significativo anche il tentativo di uscita dall’aula del Dirigente dell’avvocatura del Comune, Avv. Martinuzzi. Così come la sua mancanza di risposte.

Claudia Gallanda.
Consigliere comunale
M5S.

Inviato alle principali testate in data odierna.