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FATTI PIU’ IN LA’ – LA STRATEGIA DEL CUCULO – PARTE 1°

CUCULO - images

Da Wikipedia: Nidiaceo di cuculo imbeccato da una cannaiola, sua “madre adottiva”
Il cuculo è noto per la sua peculiare caratteristica del parassitismo di cova.

Esso consiste nel deporre il proprio uovo all’interno del nido di altri uccelli

(una cinquantina di specie di Passeriformi, maggiormente cannaiole, capinere, forapaglie, ballerine e averle);

questo perché il cuculo si nutre di un’alimentazione diversa da quella dei piccoli e invece altri, per esempio le cannaiole, hanno la stessa alimentazione.

La femmina depone un solo uovo in ogni nido da aprile in poi per un totale di circa 15-20. Le uova somigliano molto a quelle della specie “ospite” ma il tipo di uova varia in base alla specie.

Alla schiusa, che di norma avviene dopo circa 12 giorni, il piccolo del cuculo, con l’aiuto del dorso, si sbarazza delle altre uova non ancora schiuse presenti nel nido rimanendo quindi come unico ospite del nido. I genitori adottivi vengono ingannati da questo comportamento e nutrono il cuculo come se fosse un proprio nidiaceo per 2-3 settimane.

Questo tipico comportamento del cuculo, ovvero di insidiare l’altrui nido, ha dato origine nella lingua italiana all’espressione toscana “fare il cuculo”,[5] al sostantivo “cucco” inteso come “uomo ingannato dalla moglie o dall’amante” e al verbo “cuccare”, inteso come “insidiare la donna altrui”.[6] In lingua friulana il termine “lâ cuc” significa andare a vivere a casa della moglie. Recentemente[quando?] si è scoperto che i cuculi, dato che non devono occuparsi dei piccoli, migrano nei quartieri di svernamento subito dopo aver deposto le uova.

Da Repubblica: La strategia mafiosa del cuculo: punisce chi non accetta le sue regole

SE ESISTESSERO leggi umane anche tra gli animali, il cuculo potrebbe essere accusato di estorsione. Una specie particolare di questo uccello infatti, la “clamator glandarius” (cuculo dal ciuffo), viene definita da alcuni biologi evolutivi “mafiosa” perché si comporta con gli altri volatili proprio come gli affiliati delle associazioni criminali che intimidiscono e usano la violenza per ottenere obiettivi illeciti.

La teoria dell’estorsione e il condizionamento operato dal cuculo nei confronti di altri pennuti sono confermati da un modello matematico evolutivo realizzato dai ricercatori del Max Planck Institute for Evolutionary Biology di Plön, in Germania. Questa specie di cuculo appartiene a un insieme di pennuti che gli studiosi chiamano “parassiti”, uccelli che non provvedono a nutrire i propri piccoli e non costruiscono il loro nido. Preferiscono deporre le loro uova di nascosto in quello di altri volatili come la gazza ladra o la protonotaria citrina, un passeriforme dalle piume gialle e grigie. Se questi ultimi (ospiti) riconoscono l’uovo estraneo e lo gettano fuori, possono subire terribili conseguenze da chi, oltre ad essere un parassita, è pure un ‘mafioso’: il cuculo dal ciuffo ed altre specie, come il vaccaro testabruna, possono infatti tornare a controllare dove hanno lasciato le uova e se non le ritrovano si vendicano devastando con il loro becco il nido dell’ospite e la sua intera covata.

Intimidazioni e violenze, quel cuculo è come un mafioso

“Il nostro modello prevede due fasi”, spiega a Repubblica.it Maria Abou Chakra, autrice dello studio, “nella prima l’uccello ospite prende atto che la sua dimora è stata distrutta perché ha rimosso le uova del parassita. Nella seconda decide di cambiare comportamento. E’ quello che chiamiamo ‘conditional host’. Dopo il primo rifiuto, una volta che l’ospite capisce di avere a che fare con un uccello mafioso inizierà ad accettare le sue uova, anche perché non resterà molto tempo per potersi riprodurre. I volatili possono farlo solo in determinati periodi”.

Il modello matematico sviluppato dai biologi di Plön dimostra come le dinamiche delle interazioni tra parassiti e ospiti tenda a favorire un adattamento ciclico, senza raggiungere mai un equilibrio definitivo. Se per esempio il numero degli uccelli parassiti non mafiosi è in un certo periodo molto alto, gli ospiti potranno permettersi di gettare fuori dal nido le uova estranee senza correre grossi rischi. L’accettazione è dunque”condizionata” dalla ritorsione, secondo gli autori dello studio.

Questa situazione però con il passare del tempo crea un nuovo equilibrio: sopravvive un numero sempre maggiore di parassiti che adottano un comportamento mafioso e aumentano gli ospiti che accettano “incondizionatamente” le uova estranee perché abituati alle punizioni. Ci sono quindi meno ritorsioni e inizia un nuovo ciclo. “Generalmente gli uccelli parassiti tendono a distruggere l’habitat in cui si trovano e le specie ospiti diminuiscono”, continua Abou Chakra, “per un volatile covare l’uovo di un parassita ha un alto costo. Una volta schiuso bisogna nutrire il piccolo, togliere tempo e forza per la cura dei propri discendenti. Inoltre tra due specie diverse nello stesso nido si possono innescare meccanismi di competizione”.

Il biologo evolutivo Amotz Zahavi, aveva già teorizzato l’ipotesi del comportamento mafioso per certi parassiti nel 1979, ma il suo studio era stato oggetto di diverse controversie. Altri ricercatori sostengono per esempio che questa condotta non sia effettivamente vantaggiosa per gli uccelli parassiti come il cuculo che dovrebbe ricordarsi quali nidi ha distrutto e dove ha lasciato le uova.

Invece di estorcere un posto nei nidi altrui i volatili possono provare a mimetizzare le uova: meccanismi evolutivi lo permettono e alcuni pennuti parassiti riescono a rendere le loro uova molto simili per forma e colore a quelle dell’uccello ospite. Il vantaggio di adottare una tecnica ‘mafiosa’ però, conclude Abou Chakra, “è proprio quello di evitare questa specializzazione”, cosa che consente al cuculo di deporre le proprie uova nei nidi di un gran numero di uccelli.

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