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La Via Crucis – lettera aperta

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Flagellarsi con le mimose è sconsigliabile, ci si potrebbe tatuare indelebilmente di giallo. Nemmeno torturarsi con le puntine da disegno tecnico, quelle a tre punte, è un gesto eroico, il risultato potrebbe sembrare solo orticaria.
Ben un’intera pagina sul Messaggero Veneto dedicata a “i supplizi di Honsell”, regala sorrisi e qualche riflessione: le mezze verità di Furio Honsell -tramandate ai posteri attraverso un libro, “l’Italia dei sindaci”- che il quotidiano indica come un suo “togliersi i sassolini”, sono in realtà il porfido di quella via Mercatovecchio, che il sindaco “non sa cosa sia”.

Eppure, su questa via, da anni si sprecano progetti. Ormai è la Via Crucis di questa amministrazione, che se non sa dove cominci, da sette anni ben sa dove porti: alla sede del Comune.
È la via che porta al mercato -oggi quello politico- la via di “Friuli doc”, la via del Natale, la via dei cortei, la via contesa da ruote e scarpe. È la via che illustra, con il suo degrado, la mancanza di idee di questa amministrazione.
Caro Sindaco, forse è proprio lì che avrebbe dovuto porre la sua “R delle idee”. Perché, nelle sue affermazioni, l’itterizia dovuta alle mimose è evidente.

Così come la sua affermazione “Neppure il sindaco prima di me era troppo legato al partito” – fusa poi dalla cronista al centro sinistra – ci dice che Lei non vuol ricordare la storia. “Convergenza” non è mai stata la civetta del centro sinistra, è invece proprio la sua lista “Innovare” che gli appare succube. E nel primo mandato di Sergio Cecotti, Pd e Pdl erano relegati all’opposizione.
Un’autonomia politica che è rimasta inalterata anche nel secondo mandato -senza ballottaggio- quando Convergenza ha accolto l’alleanza caldamente richiesta dal centrosinistra.
Mentre quel dolore da pungolo, che manifesta sulla fusione di Amga in Hera, è stato esclusivamente di sua mano, caro sindaco Honsell, quando ha firmato la lettera d’intenti e il patto di segretezza! Forse i cittadini di Udine, prima di calare le braghe, avrebbero optato per una sfida: i numeri c’erano per un’eccellenza nostrana.

Piazza I° Maggio: come si può, signor sindaco, proprio ora che anche “essere in Europa” ci impone la chiusura al traffico dei centri storici, costruire un mega parcheggio in pieno centro? E rovinando, senza possibilità di recupero, sia la storica ellisse, sia l’intero significato storico-artistico della piazza. Sarebbe stato invece doveroso riportarla alla funzione e allo splendore iniziali, senza auto né park. Avrebbe dovuto ascoltare le istanze della gente, i suggerimenti delle istituzioni che ora lamenta come una zavorra.

E se solo ora scopre che questo “idromassaggio a benzina” ha qualche crepa, lo sapeva già. La proposta di un parcheggio in piazza I° maggio era già stata bocciata proprio da Cecotti, parecchi anni fa, perché già vecchia e, soprattutto, inutile.
Caro Sindaco, se la Via Crucis porta in cielo, via Mercatovecchio purtroppo no.

Movimento 5 Stelle di Udine

 

“i supplizi di Honsell” (dal Messaggero Veneto)

 

così invece sul Messaggero Veneto il giorno dopo

 

 

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