D’ARONCO PALACE – IL FILM
(Lettera aperta a Alessandro Venanzi)

Trama:

La mancata “incoronazione” di Marco Belviso a presidente del quartiere Udine centro sta scatenando un vespaio tra le api regine della politica locale.
Da una parte Belviso, il “grande” sconfitto, dall’altra il Pd di Alessandro Venanzi che per quel voto già sogna il Mose di Venezia in piazza Libertà, in un grande abbraccio che contenga il Pd, Progetto FVG, Identità civica e M5S.
Quel voto che ha fatto la differenza – perché di un voto si tratta – è la nuova indagine di Sherlock Holmes, chiamato all’opera dai più alti letterati di tutti i tempi, da Omero a Stephen King, passando da Dante, Shakespeare e Tolkien.
Venanzi dovrebbe sapere che tutti gli indagati hanno un alibi di ferro per aver scelto chi han scelto mentre Belviso non può fare questo e quello perché ha già scelto la parte di “maggiordomo”.
Se per Agatha Christie il maggiordomo spesso è anche l’assassino, per realizzare un colossal il maggiordomo non è abbastanza seducente.
Senza contare che il M5S ha mille motivi per incastrare Belviso nella parte dell’assassino, mentre Venanzi auspica un complotto solo per accusare il Sindaco Fontanini di una maggioranza litigiosa, scordando opportunamente la litigiosità della passata – sua – maggioranza, tanto per spandere qualche goccia di veleno sull’intrigata vicenda.
Caro Venanzi, i cittadini di Udine hanno ben altri problemi rispetto alla nomina da parte di altre nomine sulla nomina di un presidente di quartiere né si sentirebbero “più rappresentati” dall’ennesima ammucchiata di stampo piddino.
Proprio come, ai cittadini, poco importa delle “lettere aperte” che Belviso invia alla “sua Giulietta”.
Semmai ai cittadini interessa che il regista sia Steven Spielberg, perché è l’unico che, con questi attori, può fare un bel film.

Claudia Gallanda
Già consigliera comunale di Udine
Mandato 2013-2018