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VERBALE DI ASSEMBLEA del 27 gennaio 2017 – comunic. 16/2017 del 04.02.2017.

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VERBALE DI ASSEMBLEA
del 27 gennaio 2017

L’assemblea ha inizio alle ore 20.45.
Modera l’assemblea Oscar Valentini, verbalizza Anna Maria Fritz.
Il numero definitivo dei presenti risulta il seguente:
Anna Maria Fritz, Daniela De Mezzo, Santo Cecchini, Carlo Fabbro, Paolo Silvestri, Luigi Tammaro, Alessando de La Palme, Roberto Franceschi, Aulo Cimenti, Corrado Della Libera, Luca Vignando. Francesca Farisco, Elidiano Vidoni, Claudia Gallanda, Oriana Drosghig, Giorgio Iuri, Marco Rosa, Michele Lisco, Claudio Comello, Oscar Valentini, Fleris Parente, Valter Colognori, Patrizia Tremul, Elena Porzio, Massimo Deganutti, Romana Valle, Fiorella Gulberti, Paolo Perozzo.
Assenti giustificati: Giuseppe Villotta, Maurizio Papini e Katia Casasola (la stessa Katia aveva richiesto la registrazione)
Non essendoci le possibilità tecniche di riprendere l’assemblea in streaming, Claudia Gallanda chiede di poter riprendere la serata con telecamera personale. L’assemblea, all’unanimità, nega la possibilità di eseguire riprese ad uso privato.
Oscar Valentini dà la parola a Luca Vignando, affinché riferisca sull’argomento al primo punto dell’ordine del giorno.
Luca Vignando riferisce che domenica 22 gennaio, a S. Giorgio di Nogaro, si è tenuto l’incontro con i consiglieri regionali, i quali hanno comunicato che la formazione dei gruppi di lavoro per l’elaborazione del programma elettorale regionale avverrà tramite adesione on-line, a mezzo compilazione di un format che consentirà l’organizzazione delle attività in base agli interessi e alle competenze personali manifestati da coloro che vorranno aderirvi. Oltre alla condivisione in rete di idee e documentazione, saranno organizzati incontri fisici sul territorio per consentire una più ampia partecipazione e un più diretto confronto. Questa soluzione, che ha tenuto conto dell’esigenza della formazione di gruppi di lavoro fisici espressa dagli attivisti nell’incontro di Gorizia del 18 dicembre 2016, è apparsa a tutti ottimale. La formazione effettiva dei gruppi di lavoro avverrà domenica 5 febbraio a Sacile, alle ore 14.30.
Prima di passare al secondo punto dell’ordine del giorno, che prevede la lettura, con successiva discussione e votazione, del documento presentato da un gruppo di 18 attivisti, (anche non presenti – quali?) il moderatore stabilisce un paio di regole per la discussione, ovvero: restare nel tema, con interventi possibilmente non più lunghi di due minuti.
Dopo di che dà lettura del documento, con il quale i sottoscrittori esprimono valutazioni politiche nei confronti del gruppo consiliare, con particolare riferimento ai consiglieri Gallanda e Perozzo, dai cui comportamenti politici prendono le distanze e ai quali, per motivi del tuttoSegue la discussione con vari interventi.
Claudia Gallanda chiede di avere copia del documento al fine di poter rispondere punto per punto, sulla base di tutta la documentazione in suo possesso.
Luca Vignando risponde che il documento esprime un giudizio politico e quindi non richiede l’esibizione di alcun documento.
Santo Cecchini ribadisce che a valutazioni politiche si può rispondere seduta stante, senza bisogno di documenti.
Claudia Gallanda insiste per avere copia del documento con le firme dei sottoscrittori.
Oscar Valentini spiega che il documento presentato ha la valenza di una mozione che l’assemblea potrà accogliere o respingere, per cui le 18 firme, che potevano essere anche una sola, (???) non hanno alcuna importanza rispetto alla determinazione finale dell’assemblea.
Michele Lisco concorda che a dare o negare efficacia al documento potrà essere solo il voto finale dell’assemblea e pertanto, non essendo prudente divulgare le firme autografe di nessuno, si oppone, con altri firmatari, all’invio a Gallanda di copia del documento con le firme autentiche. (Non avevo chiesto le firme autografe ma i nomi)
Non c’è invece opposizione da parte di nessuno all’invio ai due consiglieri di copia del documento senza le firme, né alla richiesta di Paolo Perozzo di dare lettura in assemblea del nome dei sottoscrittori, lettura che il moderatore immediatamente effettua. (non è vero, prima c’è stato un “braccio di ferro” per ottenere entrambe le cose).
Oscar Valentini riferisce di aver chiesto più volte a Claudia Gallanda, nei mesi scorsi, quale fine si propone con i suoi comportamenti e di averle detto che, se non si trova bene nel Movimento, è incomprensibile la sua volontà di rimanere al suo interno.
Carlo Fabbro dice che non c’è la volontà di cacciare nessuno, ma che non si può più accettare di fare figuracce a causa del comportamento dei consiglieri in Comune. Come non è ammissibile che Gallanda vada in TV a dire che gli attivisti non danno nessun aiuto, (non sono state queste le mie parole, espongo estratto intervista “incriminata”**) offrendo un’immagine diversa dalla realtà e di ciò che si vuole ottenere (devo forse mentire per far belli gli “attivisti”?)
Aulo Cimenti afferma che l’intento di quel documento è, in sostanza, di indurre i consiglieri a una seria riflessione.
Paolo Silvestri aggiunge che il documento contiene valutazioni politiche che ogni iscritto ha diritto di manifestare e portare avanti, esprimendo il proprio dissenso anche pubblicamente.
Paolo Perozzo rivendica la qualità della propria attività in consiglio comunale della quale – afferma – i presenti nulla sanno, riconoscendo tuttavia che di ciò non ha reso partecipe il Meetup.
Luca Vignando contesta a Perozzo l’incapacità di coagulare sia il gruppo consigliare che il gruppo degli attivisti.
Elena Porzio sottolinea che Gallanda parla di condivisione mentre lei non condivide nulla. Per esempio, ha presentato 40 mozioni senza averle condivise con i colleghi per eventuali correzioni e aggiustamenti, tenendo bloccato il consiglio comunale per sei mesi. (Chiedo alla consigliera Porzio di esibire a comprova  corrispondente documentazione)
Santo Cecchini afferma che per Gallanda gli altri non esistono, che parla usando sempre il pronome “io” e mai una sola volta il pronome “noi”.(se lavoro principalmente io devo forse usare il plurale maiestatis?)
Paolo Perozzo, a proposito delle contestazioni sulla sua mancata collaborazione e partecipazione ai numerosi eventi organizzati dal Meetup durante la campagna referendaria, afferma di aver presenziato a 4 banchetti*anziché a uno solo come gli viene contestato e sottolinea di aver fatto l’intervento di apertura dell’evento del 14 novembre con Alessandro Di Battista e altri parlamentari.
Esaurita la discussione, si passa alla votazione relativa al giudizio politico nei confronti dei consiglieri Gallanda e Perozzo.
Dei 28 presenti vengono ammessi al voto 26 attivisti. (in base a quali criteri?)
Santo Cecchini chiede e ottiene che il voto sia espresso separatamente.
Per la sfiducia a Gallanda partecipano al voto 25 attivisti, con il seguente risultato: favorevoli 19, contrari 1, astenuti 5 (chi sono?)
Per la sfiducia a Perozzo partecipano al voto 24 attivisti, con il seguente risultato: favorevoli 14, contrari 3, astenuti 7.(chi sono?)

Tale documento costituirà parte integrante del presente verbale, al quale verrà allegato.
Si passa al terzo punto dell’ordine del giorno, ovvero alle varie ed eventuali.
Si prende atto che Gallanda insiste affinché il collega Fleris Parente esibisca gli abbonamenti allo stadio dell’Udinese e la prova di aver offerto in beneficenza l’importo di un gettone ottenuto per il proseguimento di un consiglio comunale oltre la mezzanotte, gettone al quale i colleghi avevano rinunciato.
(L’assemblea non richiede spiegazioni né prende alcuna posizione in tal senso)
Alla domanda di Gallanda sull’Associazione “Udine 5 Stelle” e su chi abbia messo a disposizione la sala in cui si sta svolgendo l’assemblea rispondono Luca Vignando e Anna Maria Fritz.
(La domanda chiedeva conto di irregolarità nell’odg – NESSUNA risposta nel merito)
Luca Vignando spiega che la saletta è stata messa a disposizione dall’attivista Michele Lisco, (???) che ne è il proprietario, e fungerà da sede operativa dell’Associazione “Udine 5 Stelle” finché sarà possibile. (ma è il mu o l’ associazione che si riunisce oggi? – le nostre assemblee non dovevano essere pubbliche, ed aperte a tutti? – l’associazione non doveva essere di supporto alla lista elettorale?)
Anna Maria Fritz chiarisce che la riattivazione dell’Associazione, (avvenuta in forma sotterranea, tra pochi, e all’interno di una riunione dove nell’ODG non c’era nemmeno la dicitura “varie ed eventuali – doc.) dopo più di 2 anni di inattività e di decadenza da socio di tutti gli originari iscritti, (andavano contattati comunque, invece non è stata contattata nemmeno la presidente – e perché solo alcuni?) si è resa necessaria al fine di usufruire del codice fiscale dell’Associazione per poter effettuare i pagamenti delle fatture relative agli eventi che si stavano organizzando per la campagna referendaria. Pertanto, alla fine dell’estate, per iniziativa degli organizzatori dei Meetup “Udine 5 Stelle”, Circoscrizionale e Tavagnacco in Movimento, (chi sono i “vertici” attuali dell’associazione? Corrispondono forse alle figure sopra citate?) si è proceduto all’iscrizione all’associazione di una decina di persone tra gli organizzatori stessi e alcuni attivisti che collaboravano all’organizzazione dei vari eventi. Il 1° settembre, nel corso di un’assemblea autoconvocata, si è proceduto alla nomina di un nuovo consiglio direttivo, affinché il nuovo presidente, nominato nella persona di Luca Vignando, potesse convocare una successiva assemblea dei soci per l’approvazione dei consuntivi degli anni precedenti, rimasti in sospeso, riavviando in tal modo l’attività dell’associazione. Mancando pochi mesi alla fine dell’anno e stante l’urgenza di riattivare l’associazione, non si è ritenuto opportuno avviare una campagna iscrizioni per il 2016, che avrebbe comportato il pagamento della relativa quota associativa per soli quattro mesi. Sono pertanto aperte a tutti le iscrizioni per l’anno 2017.
L’assemblea si conclude alle ore 22.30.

Il verbalizzante: Anna Maria Fritz

* Nota fuori verbale.
A seguito di un controllo del R.S.V.P., si conferma che le presenze di Paolo Perozzo ai banchetti settimanali, organizzati dal 3 settembre al 19 novembre 2016, risultano effettivamente quattro e non 1, come erroneamente riportato nel documento allegato al verbale.

Allegato al verbale del 27 gennaio 2017

All’attenzione dell’Assemblea del Meetup del 27 gennaio 2017

A un anno dalle prossime elezioni amministrative del 2018, i sottoscritti attivisti, iscritti al Meetup “Udine 5 Stelle”, al fine di superare il diffuso disagio che da troppo tempo impedisce al gruppo di imprimere una svolta positiva ed efficace alla propria attività sul territorio, ritengono indispensabile fare il punto della situazione politica del M5S udinese, per archiviare con determinazione una fase complessivamente fallimentare e dare inizio a una fase più costruttiva, partendo da un’analisi che non può non includere un giudizio globale sull’attività politica svolta in quasi quattro anni di mandato dai 5 portavoce in consiglio comunale.

A tal fine è opportuno premettere che:

– i Meetup sono le realtà territoriali su cui si fonda l’esistenza stessa del Movimento 5 Stelle, al quale, attraverso la promozione della partecipazione attiva e l’organizzazione di iniziative ed eventi, garantiscono la possibilità di radicarsi sul territorio;

– i Meetup e il Movimento 5 Stelle sono, perciò, due realtà imprescindibili l’una dall’altra, rappresentando due aspetti dello stesso progetto di democrazia diretta;

– i Meetup e il Movimento 5 Stelle si riconoscono negli stessi valori e nella volontà di realizzazione di una stessa idea di società;

– il Movimento 5 Stelle promuove un modello di partecipazione diretta alla vita politica in alternativa al modello di delega e rappresentanza;

ne consegue che un attivista eletto Portavoce del Movimento 5 Stelle non deve ritenersi delegato ad agire autonomamente in nostra vece, ma sentirsi collocato in una posizione strategica al fine di veicolare le istanze e le proposte dei cittadini; non deve sentirsi qualcuno che può parlare per noi, bensì qualcuno attraverso cui possiamo parlare;

ne consegue, altresì, che il rapporto tra i portavoce e i cittadini, in primis i cittadini attivisti dei Meetup di riferimento, promotori e sostenitori della loro candidatura, dev’essere costante, al fine di favorire un dialogo costruttivo, una collaborazione reciproca, in definitiva una partecipazione che diventi il modo con cui i cittadini possono contribuire a orientare le scelte politiche e amministrative delle Istituzioni.

I 5 portavoce consiglieri M5S, eletti nel 2013 in consiglio comunale a Udine, escludendo il primo anno in cui era comprensibile la loro preoccupazione di dare priorità alla conoscenza del funzionamento della macchina comunale, facendone relazione di tanto in tanto al gruppo del Meetup, si sono in seguito distinti per le enormi difficoltà a superare le reciproche differenze caratteriali, tanto che la loro attività è stata accompagnata da una surreale continua litigiosità interna che, oltre a impedire loro di concentrarsi nella definizione di una linea politica coerente e condivisa, da portare avanti con determinazione e reciproca collaborazione, ha alimentato ingiustificati personalismi e pregiudicato, nel tempo, i rapporti con il Meetup e con il gruppo di lavoro che aveva offerto loro collaborazione. Il che ha portato al fallimento anche di alcuni tentativi fatti da quest’ultimo per attuare forme di comunicazione alternativa a quella del tutto ininfluente della stampa locale (quali?)

Dal punto di vista dell’efficacia politica, l’attività del gruppo consiliare M5S è risultata, nel complesso, assai poco incisiva, e all’esterno del tutto impercepita.
Ci si augura che almeno in quest’ultimo anno di mandato e in vista dei due appuntamenti elettorali che si stanno avvicinando, l’attività del gruppo consiliare possa essere propedeutica a campagne elettorali dignitose.

Ritengono tuttavia gli scriventi che rilievi suscettibili di una netta presa di distanza vadano mossi, sia pure per motivi del tutto differenti, nei confronti dei consiglieri Gallanda e Perozzo.

Claudia Gallanda.

Da un paio d’anni, la consigliera Gallanda ha autonomamente deciso di operare e agire per proprio conto, senza alcuna preliminare condivisione con i colleghi consiglieri né con il Meetup. La stessa, inoltre, in qualunque pubblico contesto non si è mai astenuta né tuttora si astiene da comportamenti suscettibili di pregiudicare fortemente l’immagine e l’azione politica del Movimento 5 Stelle.
Nell’aula consiliare, i suoi comportamenti aggressivi nei confronti di consiglieri e giunta debordano dai confini di un confronto politico, anche acceso, tra opposizione e maggioranza, per scadere in rozza maleducazione e attirare, da parte della Presidenza, umilianti richiami che inevitabilmente ricadono sull’intero gruppo consiliare e sull’immagine del Movimento.

Altra abituale e inaccettabile attività che la consigliera Gallanda non si fa scrupolo di praticare costantemente, è il linciaggio mediatico cui la stessa sottopone attivisti e portavoce locali, con cui si trova in disaccordo, attraverso ripetuti post sui social network, nei quali riporta fatti, spesso presunti, estrapolati dai più disparati contesti e comunque non attinenti agli argomenti politici in discussione su tali social, screditando con le sue diffamatorie esternazioni l’immagine pubblica di attivisti e portavoce M5S e, di conseguenza, danneggiando l’immagine stessa del Movimento.

Va messo, inoltre, in evidenza il fatto che numerosi simpatizzanti e attivisti hanno abbandonato in vari momenti il Meetup “Udine 5 Stelle” a causa delle ingiustificate e continue   intemperanze verbali della Gallanda, nonché della sua propensione a contattare privatamente i nuovi arrivati con il chiaro proposito di assicurare a se stessa appoggio e collaborazione; ciò a volte con tale indiscreta frequenza da indurre il simpatizzante a interrompere definitivamente il rapporto appena instaurato.

Si sottolinea altresì che durante la recente campagna referendaria, in occasione della raccolta firme per i referendum disgiunti, la consigliera Gallanda si è rifiutata di certificare le firme raccolte dagli attivisti M5S, preferendo certificare quelle raccolte dai Comitati del NO, sempre all’evidente scopo di attrarre nuovi followers e proseliti personali.
Del resto, corre da tempo pubblica voce che la consigliera Gallanda stia privatamente valutando possibili candidature per la presentazione di una propria lista civica alle prossime elezioni comunali.

 

Paolo Perozzo

Alle elezioni amministrative del 2013 il consigliere Perozzo appariva l’unico spendibile quale candidato sindaco e su di lui, una volta insediatosi come consigliere comunale e nominato primo capogruppo, il Meetup aveva confidato molto, per l’indubbia competenza legale, per l’asserita esperienza nel coordinamento di gruppi di lavoro, per fiducia nella sua capacità di pianificare una linea politica che distinguesse il Movimento 5 Stelle dal resto delle opposizioni. La delusione che ne è seguita può dirsi direttamente proporzionale alle aspettative.

Nessuna coerente linea politica è mai stata tracciata e l’attività di Perozzo in consiglio comunale non è parsa particolarmente rilevante, semmai i suoi continui dubbi, incertezze, perplessità e tendenza a imporre al gruppo le proprie valutazioni, pena la sua astensione dalla firma e dal voto degli atti proposti dai colleghi, hanno contribuito a rendere dispersiva, lenta e complessivamente inefficace l’attività dell’intero gruppo consigliare. E’ prevalsa piuttosto frequentemente, infatti, la sua indisponibilità a convergere verso una decisione unanime o comunque conforme alla maggioranza del gruppo, in ciò contravvenendo a un principio da egli stesso propugnato, ovvero quello dell’unanimità del voto anche nei casi in cui vi sia l’accordo di tre consiglieri su cinque.

Prova eclatante del pregiudizio politico che può produrre una simile condotta è stata, recentemente, la sua pianificata astensione dal voto di una mozione presentata dai colleghi Porzio e Parente per l’installazione, nei pressi dei giardini pubblici, di distributori di sacchetti per le deiezioni dei cani, una proposta di indubbia utilità per i cittadini, per le intrinseche finalità educative incentivanti il mantenimento del decoro urbano.
A prescindere dal merito della proposta, l’ingiustificata e ingiustificabile astensione del consigliere Perozzo, a fronte del voto favorevole degli altri 4 colleghi, ha determinato l’ennesima bocciatura, in questo caso per mancanza di un solo voto, di una mozione del Movimento 5 Stelle e indotto alcuni esponenti delle altre forze politiche a ipotizzare, non senza ironia, un’altra frattura nel gruppo consiliare pentastellato, oltre a quella già prodottasi con la consigliera Gallanda, ormai nota a tutto il consiglio.
(segue)

Durante la campagna referendaria che, a cominciare da Beppe Grillo, ha mobilitato i portavoce del Movimento 5 Stelle a tutti i livelli, nazionale, regionale, comunale ed europeo, il consigliere Perozzo, pur godendo della fiducia dei vertici del M5S in quanto ex candidato sindaco, tranne la partecipazione a uno solo dei numerosi info-point organizzati dal Meetup, non ha offerto alcuna collaborazione alle varie iniziative della campagna referendaria che hanno visto presenti a Udine diversi portavoce nazionali.

Paolo Perozzo, infatti, da molto tempo appare distaccato e indifferente, non solo nei confronti del Meetup ma degli stessi colleghi, con i quali sembra limitarsi a un rapporto di minima indispensabilità formale.
Risaltano, nel contempo, le sue interpretazioni di azioni e fatti politici in chiave esclusivamente personale, interpretazioni che lo portano ad agire in modo del tutto autonomo e secondo logiche non sempre comprensibili.

Per le considerazioni e rilievi sopra esposti, gli attivisti scriventi sono giunti nella determinazione di non rinnovare, nei confronti dei consiglieri Gallanda e Perozzo, la fiducia ottenuta all’inizio del loro mandato e, ritenendo i loro rispettivi comportamenti non più compatibili con il ruolo di portavoce del Movimento 5 Stelle, ne auspicano le dimissioni dal consiglio comunale per lasciare spazio a due successivi candidati non eletti nel 2013.
In ogni caso, gli scriventi negano fin d’ora ai predetti due consiglieri supporto e collaborazione.Udine, 27 gennaio 2017

Seguono n. 18 firme.
(Anna Maria Fritz 03/02/17 ore 11.12)

Buongiorno.
Gradirei fossero palesate, in questa sede:
1) le firme del documento, alla stregua di quanto accade in consigio comunale.
2) i votanti per ogni votazione, alla stregua di quanto accade in consiglio comunale.
Grazie.
Claudia Gallanda (03/02//17 ore 14.47)

Luca Vignando risponde che il documento esprime un giudizio politico e quindi non richiede l’esibizione di alcun documento.
Per la verità in quel passaggio ho affermato che il documento, di carattere politico, doveva essere messo a disposizione di chiunque, senza tuttavia le firme palesi di coloro che l’avevano sottoscritto.

Claudia Gallanda: [b]Non oso pensare a quello che farebbero, se fossero elette, persone che non hanno il coraggio delle proprie azioni.
Probabilmente, con questa qualità di candidature, rimpiangeremmo il buon Furio, o la graziosa Debora, e Dio solo sa quanto io li detesti per quello che stanno facendo alla nostra città/regione.
Poi c’è la domanda 2, se intendi rispondere.
Per quanto mi riguarda, nonostante le dichiarazioni di Claudio Comello, posso solo esprimere il mio apprezzamento per il fatto che almeno lui e Oriana (con il marito) abbiano opportunamente, non essendo adeguatamente informati sui fatti, evitato di votare.
E per questo mi sento di ringraziarli.
E’ la stessa cosa che io ho sempre fatto quando, a livello nazionale, si ponevano ai voti, come in un arena, i destini delle persone che, magari, dopo aver spremuto negli anni, ora non garbavano più, non avendo, effettivamente, alcun metro di giudizio oggettivo ed obiettivo relativo alle loro persone.
Mi sono opportunamente astenuta dall’esprimere un voto.
Sarebbe interessante capire le motivazioni di “Udine Sud” Colognori e Tammaro, che hanno votato contro la mia persona, mentre invece hanno graziato Perozzo, come pure dell’etereo Massimo Deganutti, che ha fatto altrettanto, ma che non più tardi di tre mesi fa chiedeva il mio aiuto per provare a rientrare dalla finestra, dopo essere uscito dalla porta, dicendo che ero l’unica che aveva capito la questione, quando gli avevo consigliato di non dimettersi.
Per non parlare di Francesca Farisco, che quando, un paio di mesi fa è passata per casa mia, non sembrava cosi in linea differita con me, ma mi sembrava che ci fosse una certa sintonia.
Probabilmente quando dicono che la coerenza è merce rara, hanno ragione.
Claudia Gallanda.

Deploro il vostro modo di procedere, tutti uniti….ma fino a quando?
Fino alla prossima lotta di poltrone?

 

Luca Vignando risponde che il documento esprime un giudizio politico e quindi non richiede l’esibizione di alcun documento.

Per la verità in quel passaggio ho affermato che il documento, di carattere politico, doveva essere messo a disposizione di chiunque, senza tuttavia le firme palesi di coloro che l’avevano sottoscritto.
Fritz: Luca, hai ragione, ho espresso male la tua dichiarazione, riferendola erroneamente alla richiesta di Claudia di poter rispondere al documento depositato con documentazione in suo possesso. Ora correggo, scusami.

 

Gallanda: Quanto politici siete…..mi sembra di sentire l’eco di Silvestri, che mette la politica anche nel caffè.
Rispondete al punto 2, prego.
Gallanda Claudia.

 

Gallanda: Per quanto mi riguarda, nonostante le dichiarazioni di Claudio Comello, posso solo esprimere il mio apprezzamento per il fatto che almeno lui e Oriana (con il marito) abbiano opportunamente, non essendo adeguatamente informati sui fatti, evitato di votare.
Correttamente Oriana e Giorgio non hanno votato in quanto sono le due persone non ammesse al voto, essendosi la prima iscritta solo recentemente e il secondo non essendo nemmeno iscritto ma autorizzato dall’assemblea a presenziare.
Grazie per aver chiarito di essere stata tu, nel tuo caso, la terza persona a non partecipare al voto, così i conti tornano. (Perchè, prima non tornavano?)

user 60339472
Udine, UD
Post n.: 399
[b]Non oso pensare a quello che farebbero, se fossero elette, persone che non hanno il coraggio delle proprie azioni.
Probabilmente, con questa qualità di candidature, rimpiangeremmo il buon Furio, o la graziosa Debora, e Dio solo sa quanto io li detesti per quello che stanno facendo alla nostra città/regione.
Poi c’è la domanda 2, se intendi rispondere.
Per quanto mi riguarda, nonostante le dichiarazioni di Claudio Comello, posso solo esprimere il mio apprezzamento per il fatto che almeno lui e Oriana (con il marito) abbiano opportunamente, non essendo adeguatamente informati sui fatti, evitato di votare.
E per questo mi sento di ringraziarli.
E’ la stessa cosa che io ho sempre fatto quando, a livello nazionale, si ponevano ai voti, come in un arena, i destini delle persone che, magari, dopo aver spremuto negli anni, ora non garbavano più, non avendo, effettivamente, alcun metro di giudizio oggettivo ed obiettivo relativo alle loro persone.
Mi sono opportunamente astenuta dall’esprimere un voto.
Sarebbe interessante capire le motivazioni di “Udine Sud” Colognori e Tammaro, che hanno votato contro la mia persona, mentre invece hanno graziato Perozzo, come pure dell’etereo Massimo Deganutti, che ha fatto altrettanto, ma che non più tardi di tre mesi fa chiedeva il mio aiuto per provare a rientrare dalla finestra, dopo essere uscito dalla porta, dicendo che ero l’unica che aveva capito la questione, quando gli avevo consigliato di non dimettersi.
Per non parlare di Francesca Farisco, che quando, un paio di mesi fa è passata per casa mia, non sembrava cosi in linea differita con me, ma mi sembrava che ci fosse una certa sintonia.
Probabilmente quando dicono che la coerenza è merce rara, hanno ragione.
Claudia Gallanda.Deploro il vostro modo di procedere, tutti uniti….ma fino a quando?
Fino alla prossima lotta di poltrone?
Anna Maria Fritz

user 43598172
Udine, UD
Post n.: 675

Luca Vignando risponde che il documento esprime un giudizio politico e quindi non richiede l’esibizione di alcun documento.
Per la verità in quel passaggio ho affermato che il documento, di carattere politico, doveva essere messo a disposizione di chiunque, senza tuttavia le firme palesi di coloro che l’avevano sottoscritto.

Luca, hai ragione, ho espresso male la tua dichiarazione, riferendola erroneamente alla richiesta di Claudia di poter rispondere al documento depositato con documentazione in suo possesso. Ora correggo, scusami.

Claudia Gallanda

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Udine, UD
Post n.: 400
Quanto politici siete…..mi sembra di sentire l’eco di Silvestri, che mette la politica anche nel caffè.
Rispondete al punto 2, prego.
Gallanda Claudia.

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