novità da "udine-friuli a 5 stelle"


Attacco alla democrazia!

UTI

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Le UTI non sono nient’altro che enti locali territoriali intermedi tra Comune e Regione, esattamente come le province.
Siamo di fronte alla solita politica ipocrita, fatta di slogan e vuote promesse: “ Verranno abolite le province!”

Sì, abolite, peccato poi che nell’attuazione venga seguito il solito schema aggregativo che anziché ridurre gli sprechi puntando all’efficienza e all’efficacia ci pone difronte a un nuovo ente territoriale con simili funzioni, una “provincetta” non direttamente eletta che:

1. accentra tutti i processi gestionali, compresi quelli relativi al personale
2. allontana i cittadini dai centri decisionali e del potere
3. intacca l’autonomia territoriale dei Comuni
4. depaupera i Comuni di alcune competenze

Entrando nel merito del testo relativo all’Accordo Istitutivo e allo Statuto UTI Friuli Centrale, lo stesso testo appare scritto frettolosamente, all’art. 6 risultano omesse le lettere i) ed m) e nella gran parte degli articoli mancano i commi.
Frettoloso, forse, perché frettolosi, solitamente, sono i testi normativi che sferrano attacchi diretti alla democrazia!

Il testo è completamente calato dall’alto, per ben due volte la Conferenza dei Sindaci non ha approvato la proposta di atto e di statuto, segno evidente che il testo non è nato dal basso, non condiviso dal territorio, che si dimostra contrario all’attuazione della riforma.
Non solo, anche gli emendamenti presentati in conferenza dagli stessi comuni che ne approvavano il contenuto non sono stati accolti!
Il tutto aggravato dal fatto che, a seguito della mancata approvazione, la costituenda UTI è stata commissariata per poter approvare i testi stessi! Ancora una volta decisioni imposte dall’alto, senza ascoltare le volontà del territorio.

L’articolato non fa alcun riferimento alla pubblicità delle Sedute Assembleari (art. 22) e pone scarsa enfasi al principio di trasparenza dell’azione, tanto che all’art. 26 nemmeno si menziona.
Trasparenza, Partecipazione, Efficienza, Efficacia, Economicità dovrebbero essere tutti in ugual misura principi generali che qualsiasi Ente Pubblico è tenuto ad osservare e applicare.

Gli artt. 21 e 22 trattano del Sistema di votazione dell’Assemblea, dell’Ufficio di Presidenza e delle Sedute dell’Assemblea: ed è qui che la riforma sferra il suo attacco alla democrazia!

Dal sistema di voto enunciato emerge, infatti, che il potere di voto sia ponderato in base alla densità di popolazione del Comune.
Ciò significa che un comune più grande – in questo caso il nostro – ha un peso maggiore rispetto a un comune più piccolo.
Il grande mangia il piccolo. Il forte s’impone sul più debole. Questa la logica seguita per le aggregazioni e le centralizzazioni, alle quali il Movimento 5 Stelle da sempre si oppone.

L’art. 22, invece, prevede dei casi in cui si ritenga necessario il parere del/i Consiglio Comunale/i..
Parere necessario? Forse non abbastanza visto e considerato che non risulta essere vincolante per l’Assemblea dell’UTI.
Ciò significa che chi in Assemblea ha il peso maggiore decide, a prescindere dal parere del /i Consiglio/i Comunale/i! Vedi LR

Noi non condividiamo questa logica e pertanto, per le ragioni sovraesposte, il nostro gruppo consiliare si dichiara contrario all’approvazione dell’accordo istitutivo e dello statuto dell’UTI Friuli
Centrale.

Vanessa Passoni, Consigliere comunale M5S

 

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