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Partecipazione “dal basso”: una nostra grande vittoria!

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Il voto che ha consentito al Movimento 5 Stelle di entrare nelle istituzioni è stato spesso definito voto “di protesta”: in effetti in gran parte lo è stato. Ma entrare nelle istituzioni ha consentito a cittadini onesti e incensurati di trasformare la rabbia in azione concreta!
Il Movimento 5 Stelle ha cercato di riavvicinare i cittadini alla politica, restituendo alla stessa l’originario significato, riaccendendo quindi l’interesse, incanalando la protesta e facendola letteralmente esplodere in proposte e controproposte che, nella loro eterogeneità, hanno sempre un comune denominatore: la partecipazione diretta.
E’ opportuno però fare una distinzione tra il concetto di rappresentanza e di partecipazione. Spesso, infatti, i due concetti vengono politicamente confusi, poiché la maggioranza e l’opposizione politica sono entrambe l’espressione democratica della volontà dei cittadini, manifestata attraverso il voto, di delegare a un proprio rappresentante politico il compito di amministrare la città.
La partecipazione dei cittadini, invece, è un concetto molto più ampio, dove ogni singolo cittadino può incidere in modo diretto e senza alcun intermediario nelle scelte politiche.
Sin dall’inizio del nostro mandato, ci siamo impegnati affinché fossero introdotti, a livello normativo, tutti gli strumenti di partecipazione diretta, e l’abbiamo fatto partendo da un revisione in toto dello Statuto comunale, aggiornando le norme in esso contenute.
La revisione ci ha consentito di introdurre, infatti, il Referendum propositivo, deliberativo, abrogativo e il Bilancio Partecipativo.  Una grande vittoria per il Movimento 5 Stelle!
Ma vediamo in linea generale di che cosa si tratta.
Attraverso il Bilancio Partecipativo, vero fulcro di democrazia diretta, saranno i cittadini stessi a indicare all’Amministrazione come spendere gli utili amministrativi in quote da decidere di volta in volta.
Attraverso il Referendum, che si suddivide in tre tipologie diverse, ovvero consultivo, propositivo e abrogativo, ciascun singolo cittadino potrà verificare, orientare e controllare l’attività amministrativa e far conoscere, altresì, le proprie esigenze o necessità.
Per poter attivare i due strumenti è necessario pre disporre dei Regolamenti attuativi. In commissione Statuto abbiamo proposto l’introduzione di una disciplina organica degli istituti della partecipazione, ovvero un unico testo normativo che potesse racchiudere tutte le forme di partecipazione diretta previste dallo Statuto, al fine di poter favorire l’accessibilità allo strumento da parte della cittadinanza, destinataria dello stesso.
La nostra proposta è stata respinta, così come quella di introdurre il Referendum senza quorum per la validità del referendum stesso.
Abbiamo pertanto depositato emendamenti a una bozza di Regolamento altrui, insistendo nella proposta di uno strumento che, per la sua validità, non preveda, appunto, il quorum, garantendo la massima partecipazione senza alcun ostacolo burocratico.
Abbiamo inoltre presentato una bozza di Regolamento sul Bilancio Partecipativo, attualmente al vaglio della Commissione Statuto.

Vanessa Passoni

 

 

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