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7 aprile: equinozio bolognese

Amga

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Udine, consiglio comunale del 7 aprile 2014

intervento di Claudia Gallanda

Come già esposto dai colleghi Perozzo, Porzio e Passoni, è ormai evidente che questa maggioranza, nel suo intento di alienare Amga senza se e senza ma, ha boicottato ogni contraddittorio, compresa la promessa e mai indetta commissione su Amga o i motivi della sua mancata quotazione in Borsa.Ciò che è più grave però è che in questa vostra corsa ai “benefici” di una fusione, non vi siete minimamente preoccupati di analizzare il piano strategico futuro di Hera e quali conseguenze potrebbero nascere per questo territorio dalla sua volontà espansionistica verso altre realtà, Veneto, Trentino e Lombardia a nord e Marche, Umbria e Abruzzi.a sud.

Parlare dunque di riqualificare Amga come municipalizzata che fornisce al Friuli servizi e innovazione sul tema energetico è tempo sprecato, perché l’ottusità di questa maggioranza ha già chiuso la porta, foderandosi gli occhi col prosciutto emiliano. Ma, poiché non avete il gusto del palato e ancor meno idee, vi proponiamo comunque la nostra alternativa.
Il gas, che tanto vi è caro, già corre un futuro in declino, lasciando il passo a nuove forme di sviluppi energetici. Hera sicuramente sarà bravissima in questo, anche i romani quando son venuti qui da conquistatori erano bravissimi in agricoltura, infatti, dopo aver scacciato i friulani in Carnia, hanno importato coloni campani con i loro aratri. Salvo, dopo poco tempo, salire umilmente in Carnia a chiedere a friulani come arassero i campi. Erano bravissimi i romani, proprio come, a voi, lo sembrano ora gli “heraniani”.

Noi conosciamo la nostra terra, i nostri fiumi, le nostre potenzialità per produrre la nostra energia. Noi, non gli emiliani!
Quello che non volete ammettere è che Amga avrebbe le potenzialità di sviluppare innovazione e nuove tecnologie a vantaggio di un nuovo sviluppo per tutto il Friuli.
E questo non è “voler rimanere nell’isolamento”! È valorizzare una conoscenza secolare!
Quindi Amga – come ha appena dimostrato la collega Passoni – anche se perdesse tutta la gestione delle reti del gas, avrebbe un’indennizzo tale da poter affrontare un riordinamento strutturale adeguato per intraprendere la strada dell’innovazione tecnologica avanzata e ai massimi livelli, creando anche ulteriori e nuovi posti di lavoro e valorizzando professionalità d’avanguardia e soprattutto restando del territorio e per il territorio.

È proprio per il territorio che gli amici Sel di Ravenna hanno votato contro questa malaugurata fusione il 25 marzo appena trascorso, ribadendo che con la corsa all’espansione e al profitto di Hera i più a rischio sono i servizi locali. Hanno spaccato la maggioranza ma si sono dimostrati dalla parte dei cittadini! La stessa cosa è stata definita inaccettabile da Sel anche a Modena. Rivolgo quindi a questo Sel l’appello di seguire le orme intelligenti di Ravenna e Modena, così come lo stesso appello rivolgo a “Innovare”, perché sottomettendoci a Hera potremmo anche ritrovarci con una centrale a carbone!

È infatti notizia del 28 marzo che Hera vuole entrare nel business del carbone a Saline Ioniche, dopo l’opposizione avuta per Porto Tolle, dove c’è appena stata una condanna per disastro ambientale agli ex amministratori Enel.
Puntando invece sul risparmio energetico, Amga potrebbe essere pioniera nella gestione del calore, dei “certificati bianchi” e del teleriscaldamento, aprendo la strada alla ricerca per una sostenibile ed ecologica produzione di energia alternativa. E da sola.
Bisogna solo avere il coraggio di sostenere e incentivare la nostra creatività, anche collaborando con l’università per favorire iniziative rivoluzionarie e nel contempo mettere Amga in grado di fornire i propri servizi all’utenza pubblica. E per questo deve essere totalmente pubblica o quotata in Borsa con almeno il 40 per cento di partner privati.

Eon è un partner che non vorremmo perdere ma, con le nuove norme, non può essere socio di un’Amga totalmente pubblica. E Amga, se non è totalmente pubblica, deve essere quotata.
Quindi, sapendo che Hera vuole le partecipate Amga in Bulgaria per diventare il primo competitor in quello stato e se è vero che Eon vuole vendere la quota in Amga, la soluzione è a portata di mano: vendere le società in Bulgaria.
Anche a Hera, perché no?
E col ricavato comprare la quota di Eon e le altre piccole partecipazioni private.
Eon potrebbe comunque restare un collaboratore esterno, come terzista tecnologico o un partner nella gestione del teleriscaldamento.

Ora, per voi, è anche troppo comodo far dissolvere Amga, mascherando così le vostre incapacità e responsabilità, dato che in tutti questi anni non l’avete resa pubblica né – essendo a capitale misto – l’avete messa in condizione di venir quotata in Borsa, in modo da poter partecipare agli appalti pubblici.
E quel che è peggio è che consapevolmente avete voluto arrivare a questi termini per rincorrere il sogno di un monopolio multiutility targato Pd.

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