novità da "udine-friuli a 5 stelle"


c’ Hera una volta… l’ Amga

Amga

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L’unica evidenza, in questo tempo presente, è che il “piede di porco” di Hera ha già addentato i cardini regionali nel 2012, con l‘incorporazione di Acegas a Trieste, e ora è ben affondato nella municipalizzata di Udine e del Friuli, Amga.

Quel che stupisce di più è che a scardinare questa porta non sia la mano mascherata di Hera ma il braccio sinistro del sindaco Honsell, che dopo ben quattro mesi di illuministica oscurità sui suoi intenti, ora affida ai media locali un’insolita lungimirante trasparenza. L’omertà dei 120 giorni sta dunque per finire ed è probabile che – nel Consiglio straordinario del 9 gennaio – di questa il sindaco si giustifichi con la clausola di segretezza impostagli dalla “lettera d’intenti”.

Contratto però venuto alla luce solo da un comunicato ( Gruppo Hera ) ripreso da alcuni media economici, dopo che il sindaco Honsell lo aveva firmato all’insaputa di tutti, e soprattutto del Consiglio comunale, oltre che a quanto pare dello stesso CdA di Amga e degli altri suoi azionisti. È da tempo che il M5S di Udine chiede chiarezza su questo progetto nelle sedi deputate, ottenendo solo la vaghezza del sindaco nonché anche l’abbandono dell’aula da parte della sua maggioranza, lo scorso novembre, con scuse risibili. Inoltre fin da subito il M5s ha cercato di informare i cittadini di quanto era in atto, anche organizzando dibattiti pubblici, pur se col niente messo a disposizione!

Anche le Sue dichiarazioni sui motivi delle recenti dimissioni del CdA di Amga sono state alquanto nebulose e se questa è trasparenza, caro sindaco, anche il fango è limpido! Ci risparmi ora, per cortesia, la lezioncina sulla densità dei liquidi e ci decanti invece cosa significa quest’ultimissimo tam-tam mediatico di futura “terra del bengodi”, che grazie al nuovo termine “conferimento” porterà Udine al centro del “Triveneto”, in una sorta di “Bologna 2” delle Alpi orientali. Ci dimostri dunque finalmente che questa Sua visione è l’unica possibile per la nostra municipalizzata Amga. E ce la raffronti con le altre possibilità, quelle che sembra non abbia voluto prendere in considerazione né tanto meno ha mai voluto sottoporre – se non alla cittadinanza – almeno al Consiglio comunale !

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Per venir a capo di questa turbolenza, che si sta abbattendo sull’Italia intera, bisogna risalire a un decreto del 2000 dell’allora ministro (e attuale premier) Enrico Letta, che imponeva ambiti territoriali, da assoggettare a gara, per la gestione della rete distributiva delle fonti energetiche. Un decreto che, di fatto, sembra aver superato le intenzioni, scardinando le tante municipalizzate locali nel costringerle a separare vendita e distribuzione (ciò che ha dovuto fare anche Amga creando la controllata “Reti gas”) e di conseguenza ad alienarsi nell’imminente futuro in qualcosa di più grande per sopravvivere se, perdendo le gare, la sola vendita del gas a libero mercato non fosse sufficiente.

E dando quindi avvio a un nuovo monopolio della distribuzione, pur se territoriale in senso ampio. In sintesi un pugno di realtà industriali, a gestione pubblico-privata, che si spartiscono l’intero patrimonio delle reti del territorio italiano. Le date per le gare sono ormai fissate – per i tre ambiti gas del Friuli la prima sarà a dicembre 2014 e le altre due l’anno seguente – quindi Amga è costretta a scegliere fra ampliare il suo patrimonio di reti distributive partecipando individualmente alle gare e vincendole (in questo caso dovrebbe indennizzare gli attuali gestori e assumerne il personale dedicato alla gestione della rete) oppure cederne la gestione, nel qual caso sarà chi vince la gara a indennizzare Amga e ad assorbire il personale addetto. Oppure, ancora, potrebbe scegliere di cedersi interamente, ovvero fondersi, o “conferirsi”, come partecipata da altre realtà, fra i due termini il significato non cambia. Ed essendo Lei, signor sindaco, per ruolo la voce suprema in capitolo, proprio per trasparenza avrebbe dovuto aprire un dibattito ben prima di perseguire la sua scelta di “conferire” Amga a Hera come unica alternativa possibile – e all’insaputa di tutti – con quel contratto di inizio trattativa che è la “lettera d’intenti”! Un “conferimento” – ovvero fusione – che facilmente permetterà a Hera – acquisendo con Amga anche le “Reti gas” – di vincere tutte le gare d’ambito del Friuli nonché, soprattutto, di rafforzarsi per acquisire in futuro altri ambiti extra-regionali. E in questo è Hera l’unica realtà che – allo stato della conoscenza attuale – appare avere un vantaggio. Resta che, fino a questo momento, per Udine e i suoi cittadini ci sono solo parole e discutibili promesse.

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